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Titolo

STORIA DELLA COLONNA INFAME-OSSERVAZIONI SULLA TORTURA


Autore

MANZONI ALESSANDRO; VERRI PIETRO; JACOMUZZI V. (CUR.)


Editore

SEI


Settore / argomento


Data Pubblicazione

3-2011


Prezzo

prezzo di copertina: €  11,00


Situazione

NORMALMENTE DISPONIBILE IN 4 GIORNI


Pagine

232


ISBN

9788805071869


Stato del Libro

alle 22:18 del 18-04-2024
il titolo è disponibile su ordinazione

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Altre Informazioni

N.vol. 1
Spess. 35
<A cura di>Jacomuzzi Vincenzo</> <Language>Lingua del testo; ita</> <PagesRoman>VII</> <PagesArabic>225</> <IllustrationType>Illustrato</>

STORIA DELLA COLONNA INFAME-OSSERVAZIONI SULLA TORTURA




ABSTRACT / QUARTA DI COPERTINA

Giugno 1630. Nella Milano sconvolta dall'epidemia di peste, si compie una tragedia privata nella tragedia pubblica: alcuni innocenti popolani vengono accusati di essere degli "untori" e di diffondere con delinquenziale malignità la mortale epidemia. A raccontarci la vicenda con genialità letteraria e intelligenza storica sono Alessandro Manzoni e Pietro Verri: un dramma in cui convergono con fatale gravità l'ignoranza dei tempi, la superstizione popolare, l'inettitudine delle istituzioni, la crudeltà dei costumi. A scolpire fino ai nostri giorni l'infamia esemplare dei fatti resta la lapide che riporta la sentenza di quel processo, e che ancora si può leggere nel cortile di Palazzo Sforzesco a Milano: "Qui dove sì apre questo spiazzo sorgeva un tempo la bottega di barbiere di Gian Giacomo Mora che, con la complicità di Guglielmo Piazza nell'infuriare più atroce della peste aspergendo di qua e di là unguenti mortali procurò atroce morte a molte persone. Entrambi giudicati nemici della patria il Senato decretò che issati su un carro e dapprima morsi con tenaglie roventi e amputati della mano destra avessero poi rotte le ossa con la ruota e intrecciati alla ruota fossero. Trascorse sei ore, scannati quindi inceneriti e le ceneri disperse nel fiume. A perenne memoria dei fatti lo stesso Senato comandò che questa casa, officina del delitto, venisse rasa al suolo e che si ergesse una colonna da chiamarsi infame." Premessa di Franzo Grande Stevens, intervento di Riccardo Noiry.